60 anni nel segno della musica
Marco Zappa protagonista sabato all'Auditorio RSI
Il musicista ticinese compie sabato sessant'anni.
«Se guardo sui manifesti vedo che c'è scritto "60 anni", ma non mi rendo assolutamente conto di essere io: perché, proprio grazie alla musica penso, mi sento come quarant'anni fa». Marco Zappa non poteva scegliere altro modo per festeggiare il suo sessantesimo com- pleanno. Dopo qualcosa come 25 CD realizzati (una quarantina se si aggiungono le collaborazioni e le produzioni) e centinaia di concerti che lo hanno portato ad esibirsi anche in posti come Montreux, Chicago, Londra o Liverpool, è più attivo che mai. I suoi sessant'anni - è nato il 14 marzo del 1949 a Locarno - lo vedranno dunque pro- tagonista di un concerto speciale, sia per quanto riguarda il nutrito numero di ospiti sia per i contenuti. L'appuntamento è per questo sa- bato all'Auditorio della RSI a Lugano Besso (inizio ore 20.30, infor- mazioni e biglietti allo 091 803 95 47). Sul palco saranno ripercorsi quarant'anni di carriera e verranno proposti anche alcuni nuovi brani. «Ho scoperto la chitarra elettrica con "Apache" degli Shadows», racconta Zappa ripensando ai suoi primi passi da ragazzino nel mondo della musica. «Lo stesso fascino di allora la chitarra ce l'ha an- cora oggi, anche se sono passati tanti anni e ho scoperto altri stru- menti. Come il bouzouki greco che, somigliando un po' al mandolino, rimanda pure alle sonorità ticinesi che sentivo da ragazzo. Fra i miei primissimi ispiratori c'è stato il Trio di Gandria: poi ho scoperto i Beatles». Ad accompagnare Zappa sabato ci sarà una nutrita schiera di musicisti «Suonerò col mio quintetto - ci dice - formato oltre che da me da Renata Stavrakakis alla voce, ai flauti e alle piccole percussioni; dal chitarrista blues Marco Marchi; dal jazzista Alberto Guareschi al contrabbasso e da Ginger Poggi alle percussioni - spiega il musicista -. Poi avremo fra gli ospiti il quartetto d'archi di mia figlia Daria, il Casal Quartet (insieme a lei Rachel Späth e Markus e Andreas Fleck, ndr), una formazione conosciuta internazionalmente. Dalla Grecia, ci sarà Giorgos Stavrakakis, cantautore cretese che nei suoi dischi ha proposto anche delle nostre canzoni tradotte in greco e del quale io ho tradotto in italiano alcuni pezzi sui nostri dischi. Si canterà in diverse lingue durante il concerto: Renata canterà anche in tedesco, Giorgos canterà in greco e io canterò alcuni pezzi anche in dialetto. Poi, sempre fra gli ospiti, ci saranno mio figlio Mattia al violoncello e al flauto e il mio ex fisarmonicista Danilo Boggini». Non solo. Insegnante per 35 anni, Zappa non poteva dimenticare i suoi allievi in questa occasione e così fra gli ospiti ci sarà anche la classe II B della Scuola Media di Minusio, impegnata in un brano ai flauti e al coro. Particolare è poi la scelta del programma. « Il titolo di questo concerto è "Ritratti 1949/2009". Ho scelto da diversi miei CD una serie di brani nei quali ho descritto dei personaggi che mi hanno lasciato un segno. Questo è proprio il leitmotiv. Ogni pezzo, parlando di una di queste figure, descrive delle situazioni umane della nostra società di oggi. Fra le righe si sentono quindi anche problemi e situazioni esistenziali e psicologiche più grandi. Ci saranno pure dei brani presi dalla tradizione popolare ticinese che sono stati riadattati nel 1993 in un CD in forma un po' più blues e più swing con un'orchestra d'archi. Ci sono diversi momenti della mia attività». Il concerto di sabato verrà registrato e diventerà un album dal vivo. Dovrebbe essere pubblicato, questa l'intenzione, prima del 9 aprile, quando al Teatro Dimitri di Verscio ci sarà la prima data di una tournée che porterà Zappa e i suoi ad esibirsi in Svizzera, Italia, Inghilterra e forse Germania. In ogni caso sarà un modo per documentare quella dimensione live, a contatto diretto col pubblico, che a Marco Zappa sta particolarmente a cuore, ora più che mai. «Ho fatto tante esperienze, con musicisti jazz, classici, rock, folk. Ho fatto ricerche cercando di abbinare gli strumenti acustici ai primi strumenti midi, a volte ottenendo anche risultati scadenti: li vedo oggi. Però sono stati dei tentativi che mi hanno permesso di arrivare a una musica più trasparente, a un sound più particolare. La cosa più difficile per un musicista, a parte creare dei testi che parlino di te, della tua gente, del tuo paese, è proprio trovare una sonorità che sia tua». Questa dimensione di immediatezza si riflette anche nel nome della attuale band, Musicaldente, che, nelle parole del musicista, «vuole proprio dare l'idea di una musica diretta, genuina, non stracotta, non rifatta in mille modi».
Fa.Co.